Casa Gallo nel rapporto di Medici Senza Frontiere “Fuori Campo”. Domani Macerata!

condividi su:

Fra le pratiche antifasciste e antirazziste più importanti del Network solidale di Casa Madiba indubbiamente rientra l’esperienza di Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia che quest’anno ha collaborato alla mappatura del rapporto di Medici Senza Frontiere “Fuori Campo” presentato ieri a Roma.

Un rapporto che racconta la condizioni di vita dei circa diecimila rifugiati e richiedenti asilo che nel nostro paese vivono fuori dal sistema di accoglienza governativo o che da quel sistema o vi sono transitati per periodi più o meno lunghi per essere poi immessi senza alcuni strumenti e contatti in città e territori impoveriti dalla crisi e desertificati dall’individualismo, dal consumismo e dallo sfruttamento, nonché dall’odio cieco contro tutti grazie alle politiche di austerità e allo sdoganamento definitivo del fascismo come opzione politica all’interno della normale “dialettica democratica” come i recenti fatti di Macerata ci stanno dimostrando.

All’interno del rapporto Fuori Campo, che fa luce e chiarezza rispetto a temi importanti legati ai flussi migratori e al diritto di asilo sui quali in questi anni è prevalsa la narrazione fascioleghista intrisa di propaganda falsa, odio e violenza,  potrete trovare la scheda e le informazioni relative a Casa Gallo, un’importante esperienza di coabitazione fra homeless di tutte le nazionalità che il 24 dicembre scorso ha compiuto due anni. Un’esperienza di mutualismo, coabitazione e progettazione urbanistica partecipata che esprime una radicale rottura con tutti i luoghi comuni sugli homeless e l’assistenzialismo gerarchizzante e spersonalizzante che accompagna i servizi per le persone in difficoltà, fra le quali troviamo una molteplicità di condizioni sociali.

Dalla sua apertura, Casa don Gallo ha ospitato 71 persone, le nazionalità maggiormente presenti sono state quella italiana (17 persone) e somala (16 persone). Oggi 44 persone vivono nel centro, 39 uomini e 5 donne, italiani e stranieri. 24 provengono da CAS: alcuni sono titolari di una forma di protezione internazionale o umanitaria; altri si trovano nella fase di appello, di primo o secondo grado, avverso il diniego di protezione; ad altri ancora l’accoglienza all’interno dei CAS è stata revocata prima della conclusione dell’iter della richiesta di asilo. 3 persone sono fuoriuscite da centri ENA. 4 persone hanno una condizione di invalidità riconosciuta, 7 manifestano disturbi di tipo psichiatrico o di sofferenza psicologica più lieve”.

Attraverso l’attivazione degli e delle abitanti nella gestione della casa che è oggi totalmente autogestita attraverso un’assemblea e i gruppi operativi, con il coinvolgimento degli stessi in corsi di formazione, in progetti di attivazione di competenze (cucina e pizzeria) e socialità e progettazione partecipata nel quartiere (Madi_Marecchia), nonché nei percorsi di vertenza e rivendicazione come le staffette antisfratto, i presidi solidali, la mostra mercato i custodi del cibo, gli e le abitanti sono protagonisti del loro progetto di riscatto e non meri numeri di una statistica o corpi invisibili colpevoli della loro condizione.

Per questo Casa Gallo è un percorso per/verso l’autonomia, verso il pieno benessere psicofisico della persona nelle sua interezza e piena dignità.

Domani tanti abitanti di Casa Gallo saranno alla Grande Manifestazione antifascista di Macerata, perché questo non è il tempo della paura, ma del coraggio. A casa Gallo combattiamo tutti i giorni le tante forme di razzismo e di fascismo che si manifestano interno a noi ad ogni livello,  Casa Gallo è la dimostrazione che è l’unità degli e delle oppressi/e la soluzione per conquistare una vita più dignitosa, per dare forza alle lotte per la giustizia sociale, per una casa per tutti.

Con questo spirito stiamo anche attraversando il tavolo istituzionale con l’Assessore alla politiche sociali Gloria Lisi, conquistato durante la campagna autunnale e la mediazione di dicembre scorso, tavolo che si sta ponendo l’obiettivo di trovare una soluzione stabile e permanente a questa esperienza.

Purtroppo come emerso dall’incontro di oggi non c’è nulla di certo all’orizzonte, solo volontà.

Per queste ragioni domani prima di andare a Macerata saremo di nuovo nelle strade con il banchetto della Campagna #UnaCasaPerTutt* dalle ore 9.00 in via IV Novembre davanti all’ingresso del mercato coperto.

Crediamo sarebbe assurdo in questo momento storico, con la Lega di Salvini che invece di perdere consensi ne raccoglie di nuovi cavalcando la strage razzista di Macerata e l’orribile morte di Pamela in un contesto dove sempre più frequenti sono gli episodi di odio, razzismo e violenza fascista e sessista, non trovare una soluzione transitoria che possa permettere la continuità ad un progetto di riscatto e di autorganizzazione fra homeless in attesa della soluzione definitiva.

#UnaCasaPerTutt*

CASA MADIBA NETWORK 

condividi su: