Riflessioni sulla vicenda dell’Hotel Brennero

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La cattiva informazione alberga nel cuore degli stolti e di chi vuole fomentare il famelico razzismo. Dopo la triste uscita dell’assessore Gloria Lisi sui richiedenti asilo che bighellonano in giro, (sconcerta che soprattutto una donna sostituisca l’idea di educare con quella coercitiva del controllo per mano della polizia municipale) e dopo alcuni articoli usciti sulla stampa locale che non fanno informazione ma strumentalizzano una situazione di mala accoglienza che da mesi abbiamo denunciato attraverso i maestri e le maestre dei corsi di lingua italiana della Scuola Popolare Madiba agli organi preposti.
Situazione quella dell’hotel Brennero, oggetto del presidio di denuncia che abbiamo promosso e che si è svolto mercoledì 11 ottobre sotto la Prefettura, seguito dall’incontro fra rappresentanti dell’ Associazione Rumori Sinistri onlus e il vicario del Prefetto.
Finalmente si chiude una vicenda di mala accoglienza e business, di totale abbandono di una sessantina di richiedenti asilo, lasciati per dieci mesi senza alcuna assistenza sanitaria e sociale, con pasti miseri e poca pulizia.
Fra loro anche alcune donne in stato di gravidanza o con figli minori.
Non stupisce che di tutto questo, dei numerosi comunicati e azioni di denuncia che abbiamo portato avanti in questi mesi sulla situazione dell’hotel Brennero e di Villa panda non vi sia traccia nei giornali.
La chiusura di un luogo di segregazione e speculazione su progetti che dovrebbero invece porsi degli obiettivi di inclusione, di accompagnamento e sostegno, la riteniamo una vittoria importante di chi come noi non si è arreso/a ad una presente fatto di strumentalizzazioni, fakenews, razzismo diffuso e cattiva informazione, di chi come noi crede che la sicurezza sia innanzitutto sicurezza sociale fatta di equità, promozione di diritti per tutti e tutte e non di esclusione, marginalizzazione come invece sta avvenendo.
Continuiamo ad agire la verità, a posare il nostro sguardo e la nostra attenzione verso chi è davvero nostro nemico (poteri forti, banche, imprenditori spregiudicati che trasformano il lavoro e la vita in una precarietà fatte sempre più di sfruttamento e violenza) e non al nemico che vogliono farci odiare (poveri, migranti, minoranze) perché nessuno/a rimanga solo/a, per costruire insieme la città del domani, una città degna, solidale, antirazzista. Anche per questo manifesteremo il 28 Ottobre a Rimini.
#AccoglienzaDegna#UnaCasaPerTutti#BastaBugie#CasaGalloUnaSoluzione
Di seguito il Commento di uno degli insegnati della Scuola Popolare Madiba e la lettera dei ragazzi che erano accolti all’Hotel Brennero:

Che vergogna questo articolo del Carlino! Chi legge capisce che i migranti sono stati ‘sfrattati’ perché occupanti abusivi; e poi perché disturbavano i turisti. Invece erano stati messi all’hotel Brennero dalla Prefettura in base ad un contratto con il gestore: che non lo ha rispettato contravvenendo a tutti gli impegni sottoscritti: per cui in cambio di quanto la Prefettura gli riconosceva ( molto di più di quanto i tour operator avrebbero riconosciuto a questa ignobile topaia) le condizioni igieniche, ambientali e di alimentazione erano pessime.
Da mesi la situazione era insostenibile: noi come insegnanti della scuola popolare di Italiano di Casa Madiba abbiamo come allievi alcuni degli alloggiati al Brennero, da mesi ospitati in questo lager: abbiamo raccolto testimonianze che danno la misura della qualità di alcuni operatori economici riminesi: si spera non quelli che Gnassi porta a visitare i cantieri esortandoli a promuovere la cultura riminese!
Molto bravo anche il gestore dell’albergo adiacente che si lamenta non perché il vicino ha ridotto il Brennero a una topaia degradando la zona, ma perché ospita i profughi.
Comunque la verità è che dopo moltissime proteste di cui ci siamo fatti portavoce come Scuola popolare di Casa Madiba e come Associazione Rumori Sinistri nei confronti della Prefettura, compreso un presidio di protesta in via IV novembre un paio di settimane fa, finalmente la Prefettura ha deciso di dislocare altrove i richiedenti asilo già alloggiati al Brennero. E che fa il Carlino? Invece di informare su che scandalosi profittatori operano anche a Rimini lucrando sull’accoglienza, istiga contro i richiedenti asilo, vittime del malaffare.
Noi come scuola Madiba chiediamo agli organi di informazione locale un atteggiamento meno fazioso e più professionale: tanto dove sperano di arrivare? Abbiamo più contatti noi attraverso i social di loro con le poche miserabili copie dei giornali cartacei. Contenti loro!

Stefano Piccioli

 

Ciao cari,

col nome di tutti gli immigrati residenti in via Firenze presso Hotel Brennero scriviamo questa lettera per esporre atti disumani vissuti nel posto dove risediamo da quasi un anno. Iniziamo con il mangiare: la mattina ci danno una brioche e un bicchiere di latte (in bicchiere in plastica); per pranzo tutti i giorni c’è pasta in bianco, per cena solo il riso (senza sugo). Marco, il proprietario dell’hotel, ci paga ogni dieci giorni 25 euro per persona, ma il pagamento viene sempre ritardato di 5 giorni, a volte di 7. Con i 25 euro noi paghiamo il sapone per la doccia, la crema per il corpo, il dentifricio e tutte le cose personali.

Io sono entrato in questo hotel il 13 febbraio 2017 in pieno inverno e Marco non ha mai acceso i riscaldamenti. Quando ci lamentiamo del freddo, subito li accende per 10 minuti circa e poi li spegne. Dormiamo tutto l’inverno senza riscaldamento e Marco ci domanda di pagare 10 euro a testa per poterlo accendere tutto il giorno. La stessa cosa vale anche per l’estate, vuole sempre 10 euro per accendere il climatizzatore. Noi per poter dormire in estate nelle camere siamo costretti ad aprire tutte le porte e finestrine della stanza. Quindi se paghiamo 10 euro per farlo accendere non ci rimarrà nulla, anzi non ce la faremo perché prendiamo 25 euro in 10 giorni. Senza dimenticare che vuole anche 10 euro a persona per usare la lavatrice. La cosa toccante è che Marco ci tratta come degli animali, a volte ci dà il resto del pranzo avanzato per il pranzo del giorno dopo. Viviamo questa vita da mesi e vorremmo aiuto. Quando ci lamentiamo del mangiare e delle condizioni difficili riceviamo offese con frasi razziste del tipo “stai zitto sei solo un rifugiato”, “se non ti piace torna nel tuo paese con la fame e la guerra”. I controlli sono arrivati due volte in hotel e Marco li ha mandati nella stanza di persone non profughe e che risiedono in hotel per le vacanze. Marco affitta ad altra gente che in regola non dovrebbe risiedere in questo hotel, gente che spaccia droga ecc..

Le condizioni di salute in quell’hotel sono scarse, i bagni sono sempre sporchi, le lenzuola vengono cambiate ogni due settimane. i bagni vengono lavati da una nigeriana che al suo carico lava i bagni, fa da mangiare e pulizie per 60 camere, quindi lei gestisce a modo suo. Siamo veramente stanchi della situazione. Abbiamo fatto molte volte la denuncia alla prefettura ma nulla è cambiato. Ogni settimana la polizia viene per risse. Alcuni sono stanchi di fare denunce perché vengono minacciati da Marco di non avere documenti. A volte Marco chiama la prefettura e dice cose che non abbiamo fatto solo per farci paura di essere rimpatriati. Siamo disperati e chiediamo aiuto per uscire da questa situazione. Tutto ciò che abbiamo detto è reale e ci assumiamo la nostra responsabilità.

Vi ringraziamo in anticipo. Cordiali saluti.

I ragazzi dell’ hotel Brennero

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