Appello donne #NonUnaDiMeno – corteo Sabato 10 dicembre per il diritto all’abitare e all’accoglienza degna contro razzismo e austerità

condividi su:

#NonUnaDiMeno verso il corteo di Sabato 10 dicembre a Rimini ore 15.00 Stazione Fs per il diritto all’abitare e all’accoglienza degna contro razzismo e austerità

APPELLO (adesioni a nonunadimeno.rimini@gmail.com oppure scrivere sull’evento nome e cognome)

Il 26 Novembre scorso più dii 200.000 persone sono scese in Piazza a Roma per dire NO alla violenza sulle donne. Noi siamo alcune delle donne che hanno partecipato al corteo nazionale del 26 novembre NON UNA DI MENO.
Ci siamo autorganizzate per sostenere le spese di viaggio e partecipare più che a un corteo ad una vera e propria marea umana che ha invaso le strade di Roma. Nel silenzio della politica e dei media.

Questa giornata è stata importantissima per far uscire la nostra rabbia in un momento storico in cui le destre estreme, baluardi della NON emancipazione femminile, stanno esasperando la guerra tra poveri.

Oggi più di prima ribadiamo che le violenze, gli abusi subiti ogni giorno non sono frutto di “invasioni barbariche” ma sono il risultato di secoli di sottomissione che noi donne, ieri come oggi, non siamo più disposte a tollerare.

Essere contro la violenza maschile sulle donne significa essere – prima di tutto – contro questo sistema e modello di sviluppo che antepone i profitti e le guerre al diritto ad una vita degna per tutti e tutte, i confini e le politiche di emergenza all’accoglienza degna, le politiche di austerità e il razzismo alla lotta alle disuguaglianze sempre più crescenti (ricordiamo le barricate a Gorino quando la xenofobia ha respinto l’accoglienza a donne vittime di stupri e torture e ai bambini).

Ancora più forte gridiamo la nostra indignazione Da qualche giorno, infatti, ci vogliono raccontare che luoghi come Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia o Casa Madiba Network dove si pratica l’accoglienza, dove si sono aiutate delle donne e trans vittime di tratta per avviarle ai percorsi di protezione sociale, dove si assistono (attraverso lo Sportello Lavoro) le lavoratrici stagionali spesso vittime di violenza e di abuso da parte degli albergatori o dei clienti, dove si è sviluppato il progetto del Guardaroba Solidale Madiba sostenuto dall’attività volontaria di dieci donne fortissime e che offre una molteplicità di servizi dal vestiario, alla doccia, ad un primo colloquio, dove si da ospitalità in un progetto sociale di riscatto a donne senza casa, siano luoghi rifugio di sbandati e persone socialmente pericolose, perlopiù profughi o clandestini a seconda della calunnia del momento.

A ciò si aggiungono quelli del “DIO PATRIA E FAMIGLIA” di fascista memoria, quelli che usano la violenza come strumento di odio verso le persone più vulnerabili, che oggi ci vogliono raccontarci che la violenza sessuale, la violenza maschile sulle donne abbia una linea del colore ovvero Immigrato=Stupratore. Quando sappiamo benissimo che la maggior parte dei femminicidi e le violenze sono messa in atto fra le mura domestiche e in quella che dovrebbe essere il modello di famiglia tradizionale.
Ma la violenza sulle donne è frutto di una cultura della prevaricazione, dell’odio e del disprezzo verso tutte le diversità, dell’uso della forza fisica come strumento di controllo e abnegazione quotidiana, umiliazione e mortificazione costante.

Questo è il progetto di società che vogliono i gruppi neofascisti, tutti coloro che sono servi delle logiche economiche e finanziarie nelle scelte politiche mentre si tagliano i fondi per i centri antiviolenza, si chiudono servizi essenziali dentro i consultori famigliari che oggi più che mai rispondono solo alla funzione riproduttiva della donna, o a servizi di eccellenza come i reparti ospedalieri di Senologia o Chirurgia Senologica e queste politiche sono antitetiche non solo alla democrazia ma a qualsiasi percorso che aspiri alle liberazione ed emancipazione femminile e alla prosecuzione della vita su questo Pianeta Terra. Noi siamo per la vita, loro per la morte!

Per queste ragioni invitiamo tutte le donne a prendere parte al ● Corteo per il diritto all’abitare contro razzismo e austerità● che partirà Sabato 10 dicembre alle ore 15.00 alla stazione Fs, per rimetterci in cammino dopo il corteo NON UNA DI MENO del 26 novembre a Roma anche nel nostro territorio verso lo sciopero interplanetario delle donne dell’8 marzo 2016.

PRIME ADESIONI:
Arianna Baroni
Simona Ferri
Mara Marani
Patrizia Tasini
Francesca Binatti
Giorgia Ricci
Luciana Campedelli
Martina Fantini
Annalisa Nicoletti
Valentina Bazzarin
Cecilia Santoni
Manila Ricci
Annalisa Carotenuto
Federica Montebelli
Alice Carletti
Bianca Rispoli
Mara Urbinati
Melita Rosenholz
Agnese Cossa
Chiara Mussoni
Asia Baietta
Halima Ouled
Rosaria Conti
Valentina Manduchi
Adele Corazza
Elisa Guiducci
Laura Bagli

a seguire
Melissa Cecchini
Alessandra Di Bartolomeo
Adele Naldi
Bettina Chiadini
Barbara Goglio
Simona Rossi
Francesca Germani
Maria Francesca Murianni
Veronica D’Andrea
condividi su: