Madibers 2.0. e l’istruttoria pubblica per Casa Madiba… La nostra storia continua!

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Ci sono voluti 14 anni di lotte, un ciclo lunghissimo, per arrivare a conquistare uno spazio sociale per il movimento e l’autonomia in città.
Casa Madiba Network tornerà presto in via Dario Campana.
A tutti e tutte noi il compito di farlo vivere con le finalità per il quale questo spazio è stato occupato il 7 dicembre del 2013: uno spazio abitativo per i rifugiati accolti o in transito in città; un luogo di aggregazione e socialità che rompe con la fabbrica del divertimentificio e che pratica e semina indipendenza; un laboratorio territoriale di lotta allo sfruttamento e alla precarietà attraverso la ricerca di nuove forme di mutualismo nella crisi e la creazione di sportelli e attività di sostegno a working poors e nuovi poveri. Un luogo di nuovi diritti per tutti e tutte!

Laboratorio PAZSenza le scelte anche difficili e sempre in salita ma soprattutto le esperienze che abbiamo fatto dal 2001 negli spazi autorganizzati dell’ex Ostello e poi del Laboratorio Sociale Paz nella nostra città (che non ha mai avuto strutture/spazi per il movimento e l’autonomia) non ci sarebbe stata Casa Madiba Network. Un’evoluzione continua, sempre fertile.

Il 9 giugno 2008 si è concluso un ciclo con lo sgombero del Paz, il 20 maggio 2015 con il sequestro di Casa Madiba Network e lo sgombero di Villa Flo ed Eva, se ne aperto un altro. Abbiamo dimostrato che il conflitto quando rivendica giustizia sociale, rispetto del territorio e umanità e si interroga sulle pratiche, sulla loro riproducibilità, vince e vince soprattutto quando la tua comunità cresce in numero e spessore nonostante gli accanimenti repressivi e la macchina del fango. Abbiamo imparato ad ascoltare prima di parlare e a condividere prima di agire.

sgomberoQuel giorno di maggio me lo ricordo bene, ricordo come stavo, ero già provata da una questione personale molto dolorosa. Siamo stati 8 ore in via Dario Campana, abbiamo visto distruggere pezzo a pezzo quello che faticosamente avevamo costruito. Un dispiegamento strategico/militare trasformava un pezzo di città in un teatro di guerra. Quando ci siamo diretti verso la piazza, pioveva ma c’era anche il sole. Il tempo sembrava impazzito e c’era “garbino”, il vento dei matti… Non mi sono mai voltata indietro, mai. Mi sentivo pesante. Mentre parlavo al megafono sentivo tante cose ma anche le lacrime sul viso. Piangevo, ma la rabbia era più forte. In quel momento ho capito guardandomi intorno senza voltarmi, che non eravamo più soli ma c’era un pezzo di città indignata che non si è scandalizzata per 4 uova contro i plotoni della celere che poco prima avevano manganellato gli e le sfrattati/e.
I 2/3 dei partecipanti erano solidali, non attivisti o attiviste del Network, la coalizione sociale già c’era senza averla ancora pensata. Era lì, gli artisti, i musicisti, i calciatori, gli amici e le amiche, gli insegnati della scuola, i famigliari, chi non si perdeva mai una festa…

dario_campanaOggi abbiamo appreso dalla stampa che l’istruttoria si è conclusa e che presto torneremo in via Dario Campana, dove dovremo ricostruire tutto quello che già c’era, ma che andava distrutto per riaffermare l’autorità dello Stato e delle Istituzioni sull’illegalità praticata dai poveri, come siamo tutti e tutte noi. Casa Madiba Network non sarà mai normalizzata, sarà sempre un’istituzione autonoma di contropotere con la capacità di interrogarsi anche rispetto al tema del governo se questo può significare piegarlo a processi di liberazione possibile. Sono felice. QUE VIVA CASA MADIBA e tutti e tutte noi!
I ringraziamenti collettivi sarebbero troppi.

PS: Torneremo presto a Casa Madiba, stiamo già pensando a due grandi iniziative (Madibers Party e un’Assemblea Pubblica di rilancio sulle questioni territoriali più urgenti) prima di iniziare i lavori all’interno dello spazio necessari per riarredarlo e renderlo pienamente fruibile per gli scopi e le finalità del progetto iniziato con l’occupazione del 7 dicembre 2013 e per implementarlo attraverso le progettualità che sono cresciute in questi mesi e che sono rientrate nel progetto finale per l’istruttoria pubblica. Vogliamo tuttavia sottolineare che un altro avamposto territoriale nato contro la guerra all’umanità è sotto attacco. Salveremo anche il Villino Ricci, dove attualmente abitano 17 persone, fra nuclei famigliari, rifugiati e lavoratori stagionali, dalla pazzia legalitaria e violenta contro i poveri.

Madiba è fertile darà i suoi frutti!

LOLE

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