29aprile23 – Rassegna culturale SENZA FILTRI: Innesti (per unione). Estati Indiane per Casa Madiba

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Rassegna culturale SENZA FILTRI

29aprile 2023
Innesti (per unione)
Estati Indiane per Casa Madiba

Il 29 aprile Estati Indiane dà vita ad una giornata di incontri, performance e concerti a Rimini in sostegno di Casa Madiba Network. Intervengono artisti, musicisti e performer che hanno preso parte attivamente alla realizzazione di Estati indiane a Yanvii_factory. Estati Indiane condivide con Casa Madiba l’agire in modo sinergico e indipendente come strategia di resistenza per rendere possibili percorsi di senso. Attraverso il fare condiviso si attua una riflessione sulle forme di produzione artistica, sulle sue pratiche, linguaggi e contenuti.

PROGRAMMA

dalle ore 17
esposizioni di Katjuscia Fantini
“Siamo ciò che sappiamo accogliere”
spazio esterno Casa Gallo

dalle ore 17.00 -18.30
Nicola Valentino presenta il libro “Le istituzioni dell’agonia”
su ergastolo e pena di morte

ore 18.30
Il menestrello (1722)
brani cantati di Amedeo D’Alessandro

dalle ore 18.30 – 19.30 
Proiezione del film documentario su Ivan Fantini
“Cosa c’e’ di strano in tutto questo?” di Bartoli e Costa
a seguire incontro e convivio con Ivan Fantini 
Boscost’orto – “prendete quel che volete mettete quel che potete”

LIVE dalle ore 21

Incipit
Paola Bianchi
coreografia, danza e parole, con il suono di Stefano Murgia

Il cuore e la vernice
brani cantati di Amedeo D’Alessandro e Giorgia Lamanna
yanvii_factory

Savana Session – perf ritmo/azione
Nhandan Chirco (azioni) e Davide Farabegoli (batteria)
yanvii_factory

ES-IN-INN-ES-TI
concerto – creazione in tempo reale con l’intervento di musicisti e performer di yanvii_factory e di
Estati Indiane

Intervengono (in evoluzione) Nhandan Chirco – Davide Farabegoli – Amedeo D’Alessandro (Y_F), Inserire Floppino (SAN LEO), Alberto Casadei (Solaris), Jacopo Buda (Telarana), Francesco Bucci (Ottone Pesante), Emily (The Jackson Pollock).

INTRO
“Siamo ciò che sappiamo accogliere” esposizioni di Katjuscia Fantini
Ex voto:  locuzione latina derivata dall’ellissi di ex voto suscepto ‘secondo la promessa fatta’ indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono li considero un modello, una forma di affiliazione verso una pittura che mi somiglia: sgraziati come piaghe cicatrizzate, patetici nella loro soggettività, ossessivi nella cura dei particolari tipica di chi attardandosi a essere chiaro leggibile esorcizza l’incubo del non essere capito, posso istoriare truccare in modo crudo e reale non il dono ricevuto, ma quello mancato, in questo modo l’orizzonte si spalanca, niente gratitudine per una grazia o un riconoscimento ricevuti, ma un canto, forse un pianto per quello che non è successo. Gli ex voto per il  cuore dell’offerente sono trofei di vittoria sulla morte rappresentano la possibilità che hanno i poveri di ricevere speranze  altrimenti inaccessibili,  per gli  artisti  di esprimersi scavalcando una realtà legata alla sola logica del ‘dare e ricevere’. In questo presente obbligatorio, disegno e creo pensando ad una fede legata alla terra, all’accoglienza, se possibile alla convivenza tra persone. 
Katjuscia Fantini – All’Istituto Statale d’Arte di Urbino acquisisce conoscenza e pratica in video arte, fotografia, storia e tecnica del cinema, legatoria, incisione. Consegue la Maturità d’Arte Applicata in Cinema d’Animazione e si diploma in Sceneggiatura Cinematografica presso il Centro Sperimentale di Roma, scrive e dirige diversi cortometraggi. Si dedica all’illustrazione e alla pittura, sperimenta l’uso della fotografia e del segno grafico su supporti apparentemente impropri come legno, carta velina, tessuti e altri materiali poveri. Nel 2020 entra a far parte del CAIB ‘Collettivo Artisti Irregolari Bologna’ con il quale ha esposto all’interno di mostre collettive a Bologna a Palazzo D’Accursio , Ex ospedale
psichiatrico “Roncati”, Pratello r’esiste e a Tokyo (Giappone) per Parart – Festival internazionale dell’arte Borderline.

Ivan Fantini – Boscost’orto FILM E CONVIVIO
Ivan Fantini – cuoco eterodosso in bilico tra l’anarchia e il francescanesimo, decide di ritirarsi sulle colline romagnole in località Boscost’orto e continuare la sua attività dedicandosi ad una cucina realizzata con il recupero di prodotti destinati all’incuria e all’abbandono. Nella sua trattoria marginale prendono così vita piatti semplici e allo stesso tempo curati, che lungi dal desiderio di stupire, concretizzano un innesco virtuoso al fine di vivere una socialità compiuta.
Viene evidenziata l’importanza del rapporto umano che si esplica anche attraverso l’antica pratica del baratto, capace di svincolare le cose dal dominio dei soldi. «Prendete quel che volete, mettete quel che potete», frase capace di una forza rivoluzionaria che scaturisce proprio dalla sua apparente semplicità, che si rende artefice di un cambio di paradigma dove al profitto viene preferito il recupero delle materie prime, dove un piatto è il pretesto per portare a dialogare le persone, dove il tempo non è denaro ma vita che scorre, dove in fin dei conti, l’esperienza di Fantini mostra con estrema chiarezza che un altro mondo è possibile. In fondo, Cosa c’è di strano in tutto questo? (Sergio Battista)

Il menestrello (1722)
Amedeo D’Alessandro

yanvii_factory
Un progetto nato giocando con il pianoforte e successivamente arricchito in post produzione. I testi provano a prendere in esame un contesto storico e sociale di un’altra epoca e lo portano al tempo di oggi. I brani nascono dall’idea provocatoria che anche un tempo la musica aveva i suoi portavoce che si assennavano per dire la propria, o che usavano la musica come mezzo (nel caso del menestrello come protesta al sovrano) per emergere o intrattenere.
Oggi abbiamo i rapper, i cantautori, i rocker, ieri avevamo i menestrelli…ma cosa si crea se un menestrello di ieri canta in un tempo di oggi?

IL CUORE E LA VERNICE
yanvii_factory
Il cuore e la vernice è un duo nato dall’incontro dei cantautori Giorgia Lamanna e Amedeo D’Alessandro. La passione comune per lo scrivere canzoni e la voglia di mettersi in gioco li ha portati a intraprendere un percorso di condivisione e conoscenza personale anche attraverso il linguaggio della musica. Il duo sta lavorando al suo primo Ep ufficiale che contiene 5 brani che passano da atmosfere folk e swing ad atmosfere che ricordano vecchie forme di cantautorato.

SAVANA SESSION performance ritmo/azione
Nhandan Chirco e Davide Farabegoli
yanvii_factory

La pulsazione della batteria come una lama, taglia il tempo in millimetri, lo sospende, lo rende flusso, taglia trasversalmente tutti gli strati del corpo, dello spazio all’interno del corpo e al suo esterno, staglia le emozioni, i gesti e le azioni. Un respiro serrato quasi senza fiato, una luce forte che ospita visioni. Operiamo come una band, un duo dove uno degli artisti non interviene con uno strumento sonoro in senso stretto ma attraverso il corpo in movimento come elemento sia di catalisi che di stimolazione del suono. Nel centro vuoto del vortice sonoro gli accenti ritmici e le atmosfere del suono si traducono in movimento e impulsi e precipitano nel corpo in variazioni di respiro e emozioni . A sua volta questo corpo influenza e contamina lo sviluppo del suono, che si declina in tempo reale nell’interazione tra i
performer.
Nhandan Chirco – Artista performativa, autrice e docente realizza come performer e coreografa numerosi progetti internazionali presso teatri, festival e musei di molti paesi europei ed extra-europei.
Davide Farabegoli – Batterista, suona in diverse formazioni professionali nei generi più estremi come Death Metal, Grindcore/Goregrind. Partecipa a concerti in tutta Italia e a tour internazionali in Thailandia, Philippine e negli USA. Collabora in progetti performativi e sull’improvvisazione.

INCIPIT
coreografia, danza, parole Paola Bianchi
suono Stefano Murgia – produzione Pin Doc
INCIPIT è l’inizio di un percorso che coniuga corpo e parola nel medesimo istante. Una dichiarazione poetica, un manifesto politico in divenire Paola Bianchi, coreografa e danzatrice, è attiva sulla scena della danza contemporanea a partire dalla fine degli anni ottanta. Con i suoi spettacoli partecipa a festival nazionali e internazionali. Conduce laboratori di ricerca coreografica e tiene lezioni teoriche presso alcuni atenei italiani. Attenta alla teorizzazione delle pratiche corporee nel 2014 scrive Corpo Politico. Distopia del gesto, utopia del movimento (Editoria & Spettacolo). Nel 2020 Teatro Akropolis realizza La parte maledetta. Viaggio ai confini del teatro. Paola Bianchi, progetto cinematografico che restituisce in forma di intervista il percorso artistico della coreografa.

ES-IN-INN-ES-TI
E’ un concerto-evento multiplo, multiforme, imprendibile. Si sovrappongono e si alternano musicisti e performer attivi nell’ambito di Estati Indiane per 45 minuti di creazione in tempo reale. Un incontro, uno scontro, un accadimento unico. Una sfida, un accogliere, un contaminarsi. Un mantenere l’equilibrio nella tempesta. Una tempesta, una sospensione. Un suono nel silenzio – un silenzio nel suono. Un niente, un ascolto, un atto di coraggio. Un caos, una dolcezza, una forma che fiorisce, incanta, svanisce. Ora non possiamo saperlo con esattezza – appartiene allo spazio-tempo in cui saremo insieme.


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YANVII_factory – un atomo creativo nella campagna del cesenate. Ha base in un luogo agreste con casa colonica, spazio abitativo che aprendosi ad accogliere sinergie artistiche e’ diventato anche il fulcro di progetti e incontri nel campo della musica, performance, arti visive. Yanvii_factorye’ l’insieme operativo di persone che danno vita a questo luogo come contesto di creazione e presentazione di progetti artistici. Un’insieme fluido di artisti legati da rapporti di collaborazione e di amicizia che con le proprie energie e competenze danno vita artistica a questo luogo, lo rendono un nucleo pulsante attraverso la realizzazione di progetti e programmi, il progressivo adattamento degli spazi e dell’ambiente esterno, abitandolo e vivendolo come luogo di creazione e scambio. Nato da artisti con forti background professionali nel campo delle arti performative e della musica, che hanno iniziato ad usare e adattare il luogo come studio e sala prove per i progetti comuni. I contatti – anche internazionali – e l’esperienza di ognuno sono progressivamente confluite in idee e proposte che hanno mescolato le carte e creato una circolazione eccezionale di artisti sia locali che dall’esterno, da cui hanno preso forma nuovi progetti ed esperienze interdisciplinari. La programmazione Estati Indiane – una serie di eventi di musica, performance e arti visive organizzata da Y_F – viene realizzata in questo spirito, per permettere conoscenza, scambio e contaminazioni.
NOTE – Yanvii e’ una parola apparsa in sogno – presentatasi da se’! – con il significato del passaggio tra due mondi e “il punto di non ritorno” – è attualmente il nome dell’associazione culturale, mentre factory è un riferimento (lievemente ironico) alla factory di Andy Warhol come luogo germinale di incontri e contaminazioni artistiche.

SOCIAL FB Estati Indiane – IG yanvii_factory

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www.casamadiba.net

Materiali Grafici:

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