Il cambiamento sociale si costruisce dal basso e Casa Madiba è un luogo in cui è possibile farlo.

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Ieri più di un centinaio di persone hanno partecipato al presidio CASA MADIBA CHIAMA, davanti al consiglio comunale. Tanti gli interventi che hanno ribadito come Casa Madiba network sia tante cose, anche un deposito perché no!? 

Lo è stato durante il lockdown del rimaniamo tutti a casa, per le persone che una casa non l’ avevano, un presidio che ha distribuito due volte a settimana vestiario, generi alimentari e per l’ igiene personale, che ha accolto quattro donne in condizione di homelessness, in un momento in cui docce mense e dormitori della città erano chiusi e le persone più esposte al rischio sanitario erano lasciate per strada. 

A Casa Madiba si sono sviluppate diverse azioni di mutualismo dal basso che hanno permesso a queste persone di riuscire a sopravvivere in situazioni alle volte davvero tragiche e parliamo sia di persone senza casa ma anche di nuclei famigliari e singoli che si sono ritrovati per la prima volta in situazione di difficoltà, e che non riuscivano ad avere risposte soddisfacenti dalle istituzioni. 

Casa Madiba ha costruito un percorso politico, in maniera critica e autonoma verso l’Amministrazione comunale, ma sempre con un atteggiamento dialettico e di ascolto, mai ideologico.

Abbiamo fatto questo mappando la città in base ai bisogni delle persone e alle disponibilità di chi poteva attivarsi, costruendo reti solidali e di mutuo-aiuto dal basso e il nostro lavoro di mutualismo e solidarietà è stato possibile solo grazie alla cooperazione tra le realtà sociali del territorio, all’attivazione di tante persone e alla solidarietà della popolazione riminese. 

Chi oggi dal Palazzo spinge per costruire il Centro Servizi contro la povertà negli immobili adiacenti ai nostri spazi, senza un reale processo partecipativo e di coinvolgimento delle realtà sociali già operanti nell’area urbana di interesse, con l’obiettivo di imbrigliare l’autonomia e il metodo sviluppato attraverso queste progettualità (housing led, interdipendenza delle relazioni di cura, coinvolgimento delle soggettività interessate) ha come unico obiettivo quello di azzerare queste esperienze. 

Per questo e per altro chiediamo invece che Casa Madiba sia finalmente riconosciuta per il lavoro sociale che ha svolto negli anni e che sta ancora svolgendo quindi non ci basta conservare lo status quo e proteggere i nostri spazi dagli attacchi degli ultimi mesi ma chiediamo, che venga valorizzata l’importanza sociale di Casa Madiba; chiediamo un ampliamento dei nostri spazi e lavori per renderli più inclusivi e  sicuri e infine chiediamo risorse da destinare ai nostri progetti. Il cambiamento sociale si costruisce dal basso e Casa Madiba è un luogo in cui è possibile farlo. 

E per questo siamo completamente insoddisfatti delle risposte ricevute dagli assessori competenti durante il Consiglio comunale di ieri all’interrogazione sulla vicenda della consigliera ed ex assessora al sociale, Gloria Lisi, risposte che segnalano un arretramento delle forze politiche del centro sinistra che sostengono questa giunta, rispetto agli avanzamenti conquistati con la precedente mentre ci ritroviamo l’estrema destra al governo del Paese. 

Per questo invitiamo TUTTƏ ad un incontro lunedì 28 novembre alle ore 18 per costruire insieme la MADIBA STREET PARADE del 7 dicembre e proseguire con il percorso partecipato ZERO HOMELESS, PER UNA CITTÀ DELLA CURA E DELL’INTERDIPENDENZA!

ALLƏ ALLEATƏ ORGANIZZIAMOCI E LOTTIAMO INSIEME PER I NOSTRI SPAZI, PER LE NOSTRE ESISTENZE, PER LA NOSTRA CITTA’!

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