#NotteRosa Presidio Performativo contro lo sfratto di Casa Andrea Gallo (Don) #perlautonomia

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Venerdì 1 Luglio ore 10.30 Piazza Cavour
Presidio performativo degli/delle abitanti di Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia contro lo sfratto della struttura per l’accoglienza degna che ha ospitato dal 24 dicembre 2015 più di un centinaio di homeless della città.

Un presidio performativo degli/delle abitanti di Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia, con il supporto del ->Collettivo PERF, contro lo sfratto della struttura per l’accoglienza degna che ha ospitato dal 24 dicembre 2015 più di un centinaio di homeless della città.

Donne e uomini degni che non chiedono carità assistenziale ne umanitarismo pietoso ma rispetto e sostegno materiale alle pratiche di mutualismo e attivazione che si sono generate nell’ex stamperia di via De Warthema n.26 per rispondere ai bisogni materiali di tutte le vittime del sistema economico neoliberista.

La Pizzeria e il forno sociale, lo spazio d’ascolto, lo Sportello Salute, il Guardaroba Solidale, il servizio docce sono solo alcuni dei progetti che si sono sviluppati in questi mesi.

Nel giorno in cui si festeggia il capodanno del consumismo rivierasco, il rosa che per troppo tempo ha coperto la nostra sofferenza e quella di tanti altri, non ci nasconderà.
Ci mostreremo uno a uno e racconteremo chi siamo.
Casa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia vive!
#unacasapertutti #perlautonomia #casagallovive

La povertà
“Ahi, non vuoi,
ti spaventa
la povertà,
non vuoi
andare con scarpe rotte al mercato
e tornare col vecchio vestito.
Amore, non amiamo,
come vogliono i ricchi,
la miseria. Noi
la estirperemo come dente maligno
che finora ha morso il cuore dell’uomo.
Ma non voglio
che tu la tema.
Se per mia colpa arriva alla tua casa,
se la povertà scaccia
le tue scarpe dorate,
che non scacci il tuo sorriso che é il pane della mia vita
Se non puoi pagare l’affitto
esci al lavoro con passo orgoglioso,
e pensa, amore, che ti sto guardando
e uniti siamo la maggior ricchezza
che mai s’è riunita sulla terra.”
Pablo Neruda

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