“PEOPLE BEFORE PROFITS. Rimini Summer Camp” – Giovedì 6 Agosto: Inaugurazione targa ricordo, Cena & Concerto Zanotti/Kanuteh

condividi su:

Giovedì 6 Agosto 2020 a due anni dalla strage dei braccianti di Foggia
👉🏿 Ore 19.00 inaugurazione della targa commemorative per ricordare Bafode Ebere Romanus nel Piazzale di Casa Madiba Network – Uno spazio comune di commiato e memoria collettiva degli amici, delle amiche e dei compagni e compagne di strada dei ragazzi
👉🏿 A seguire Cena Sociale a cura della Cucina & Pizzeria sociale IL VARCO Rimini (il ricavato sarà destinato ai progetti di mutualismo attivati dallo spazio sociale) e concerto live/acustico con Jabel Kanuteh – Heart of Kora e Marco Zanotti che presenteranno l’album “Freedom of Movement” (🎵)

🌀 LA MEMORIA È UN INGRANAGGIO COLLETTIVO 🌀
Il 6 agosto 2018 Bafode Camara, Ebere Ugjunwa e Romanus Mbeke morivano, tornando a casa da una giornata passata nelle campagne di Lesina, in Puglia, a raccogliere pomodori. In una macchina che poteva tenere sette persone erano in quattordici e di questi solo due sono sopravvissuti.

Quell’incidente non fu una fatalità ma il risultato di un sistema che di fatto legittima condizioni di sfruttamento lavorativo drammatiche, carenza di misure di sicurezza, condizioni abitative inesistenti, precarie e inadeguate. Di un sistema che annienta le persone nella loro dimensione dei diritti e di dignità e che toglie così all’essere umano l’umano, rendendolo invisibile, non persona.

Dodici persone sono morte il 6 agosto 2018 e nessuno di loro ha avuto degna sepoltura, nessun* dei loro amici o delle loro amiche, dei loro compagni e compagne di strada ha avuto possibilità di salutarli. Essere invisibili significa anche questo: essere privati del proprio nome e della propria umanità anche nella morte.

A due anni da quell’incidente, vogliamo rendere visibili quei nomi, intitolando il piazzale antistante a Casa Madiba con una targa che li ricordi. Il piazzale sarà per sempre dedicato a loro, in una topografia della dignità che dal basso restituisce dignità a queste persone.

Per continuare così a creare una memoria attiva che abbia le sue radici in quei tre nomi e che ci spinga a costruire qualcosa di diverso e a ridare dignità a chi di lavoro è morto e a chi, di lavoro, di sfruttamento e di confini continua a morire ogni giorno.

Ma anche perché ci possa finalmente essere un momento di commiato, di ricordo e di rabbia collettiva con gli amici e le amiche di Bafode, Ebere e Romanus e con chi insieme a loro ha condiviso un pezzo di vita.

Con tutt* quell* per cui non eravate e non sarete mai invisibili.

(🎵) “FREEDOM OF MOVEMENT”
“Un anno e mezzo fa iniziai un percorso di ascolto reciproco e di creazione insieme a Jabel Kanuteh, griot del Gambia profondamente radicato nella sua tradizione, eppure un musicista incredibilmente sensibile e aperto all’incontro. Per mesi abbiamo suonato senza chiederci cosa né perché, LIBERTA’ DI MOVIMENTO: la musica abbatte le barriere del linguaggio e le differenze tra le persone. Jabel ha una storia recente alle spalle che parla della voglia e del bisogno che l’essere umano ha di viaggiare, conoscere e cercare una vita migliore, indipendentemente da dove si parte, che sia una guerra, una carestia o semplicemente un luogo qualunque. Ed è un luogo qualunque quello da cui sono partito io tante volte per viaggiare e conoscere, per confrontarmi e crescere. A qualcuno come me basta esibire un documento ma per tanti altri viaggiare significa affrontare l’assurdità delle frontiere chiuse, la tragedia della tratta di esseri umani e l’ipocrisia delle istituzioni politiche. LIBERTA’ DI MOVIMENTO: un diritto inalienabile di tutti, sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Questo disco parla anche di questo, con due strumenti così distanti come la kora e la batteria” (Marco Zanotti).

condividi su: