Quanto ancora prima che il Sindaco si occupi della situazione abitativa in città?

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Da questa mattina una nuova famiglia riminese si ritrova dentro un albergo in seguito ad uno sfratto per morosità. Viveva in un piccolo alloggio, in una palazzina di 9 appartamenti, zona marina centro. Lo sfratto è stato comunicato alla famiglia quando era in attesa della terzogenita. E mentre era in corso la trattativa con i servizi sociali del Comune affinché venisse trovata una soluzione-ponte provvisoria, la proprietà era già all’opera per continuare i lavori negli altri appartamenti, pronti per essere immessi nel mercato degli affitti brevi. I profitti non possono aspettare.

Queste le cartoline che continuiamo a collezionare a Rimini, città ad alta tensione abitativa, dove il Sindaco è più impegnato alla campagna di candidatura a Città della cultura 2026 che non ad occuparsi di un problema sociale che sta svuotando la città di residenti. 

Affitti brevi che imperversano ovunque, agenzie che li promuovono spuntate come funghi da dopo la pandemia, alloggi stagionali in affitto solo per studenti e i rimanenti vengono tenuti sfitti. In questo quadro, le politiche comunali adottate in questi decenni, fatte di contributi comunali a pioggia pur di non affrontare il problema, hanno rafforzato il potere speculativo delle strutture ricettive alberghiere che, forti del peso acquisito sul mercato immobiliare, hanno aumentato le pretese in termini di costi e garanzie.  

L’azione del Sindaco e dell’Assessore al Sociale?!


Casa Rimini”, un piano di investimenti che guarda alle fasce di reddito medio-alte e che crede di risolvere il problema con la realizzazione di un centinaio di alloggi popolari e di un’agenzia comunale per fare incontrare domanda e offerta di alloggi, peraltro già sperimentata in passato con poca efficacia. L’azione che poteva essere più interessante, relativa alla conversione delle ex strutture turistiche, è stata limitata ad una platea di destinatari transitori tra cui lavorator* stagionali, personale medico, delle FFOO e studenti, ipotizzando una cinquantina di posti temporanei. Nulla per regolamentare gli affitti brevi e il mercato di locazione privato, a cui si dà anzi ancora più sostegno, o per individuare un passaggio da casa a casa in caso di sfratto. 

Davvero questo è il massimo dello sforzo e dell’impegno per una Giunta che si dichiara di centro-sinistra, in un periodo storico con forze reazionarie al Governo del Paese?!

ADL Cobas Emilia Romagna
Casa Madiba Network

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