Ieri abbiamo avuto il piacere di ospitare a Casa Madiba Tomasz Kireńczuk, direttore della 55esima edizione del Santarcangelo Festival che ci vedrà impegnat* in alcune attività in programma.
È stata l’occasione anche per confrontarsi con lui sulle preoccupanti notizie in merito ai finanziamenti ministeriali per le categorie danza e multidisciplinare che hanno provocato tagli drastici a molte realtà e festival storici del settore, arrivando in alcuni casi alla loro cancellazione.
In un contesto nazionale e globale attraversato sempre più da pulsioni belliche e autoritarie non sorprende che un Festival come quello di Santarcangelo, che pone al centro innovazione artistica e temi radicali, abbia visto la valutazione della propria qualità artistica dimezzarsi.
Un festival da sempre attento a tematiche a noi care come antifascismo, femminismo, lotte decoloniali e solidarietà con i popoli oppressi. Sarà un caso? Probabilmente no, così come non lo è il declassamento di altri festival che mettono al centro le tematiche queer e transfemministe.
Vogliamo esprimere la nostra piena vicinanza a tutte le realtà che in questi giorni sono state cancellate o declassate da un sistema sempre più orientato a escludere chi fa cultura prendendo posizione.
Denunciamo allo stesso tempo con forza gli evidenti segnali di aggravamento dello stato di salute del sistema culturale nel suo complesso, in un contesto segnato da un’economia di guerra e da piani di riarmo: tagli, bandi che premiano solo i numeri, politiche territoriali disastrose e censura sempre più evidente verso chi sceglie da che parte stare rispetto al genocidio in corso in Palestina boicottando certe istituzioni complici.
Parteciperemo all’assemblea convocata dalla rete “VogliamoTuttAltro”, lunedì 7 luglio, perché crediamo che solo insieme potremo fare la differenza, provando a convergere in uno sciopero culturale che coinvolga tutte le diverse forme di lavoro precario.
Saperi, arte e cultura sono un privilegio per pochi o un diritto di tutt*?
Ci vediamo al Festival!