Welcome Casa Accoglienza Andrea Gallo (Don)… We will continue to fight…

condividi su:
Diritto alla Casa

“L’avete sentito? È il rumore del vostro mondo che si sta distruggendo. E il nostro che sta risorgendo. Il giorno che è stato il giorno, era notte. E notte sarà il giorno che sarà giorno. Democrazia! Libertà! Giustizia!”

EZLN

Comunicato 1

Welcome Casa Accoglienza Andrea Gallo (Don)… We will continue to fight…

Oggi Mercoledì 23 dicembre è una giornata storica per la realtà sociale che rappresentiamo e che ha una delle sue articolazioni nelle due associazioni che hanno partecipato e vinto l’istruttoria per l’emergenza freddo.
Crediamo che l’assegnazione del progetto alle nostre associazioni sia una piccola conquista (non ancora sufficiente) delle lotte che abbiamo portato avanti sul tema del diritto all’abitare attraverso la “Campagna Una casa per tutti” e che hanno avuto una dimora degna all’interno di tre laboratori/avamposti del welfare autorganizzato e del mutualismo nella crisi prima Casa Madiba Network e Villa Florentina ed Eva e poi il Villino Ricci.

Questa istruttoria è pertanto una risposta politica parziale e insufficiente da parte dell’Amministrazione Comunale al sequestro del Villino Ricci, sequestro fortemente voluto dal Sindaco, Andrea Gnassi, e per il quale ha pagato anche mediaticamente un prezzo altissimo.
Quando diciamo che è una risposta parziale e insufficiente ci riferiamo non solo al fatto che la richiesta progettuale risponde ad una politica emergenziale come quella del dormitorio per l’emergenza freddo, ma anche al misero contributo economico: 15mila euro divisi per 4 mesi sono 125 euro al giorno per la gestione della CASA. Una miseria!!!

Questo è il welfare che piace al PD renziano e di “gnassia”, fatto di sfruttamento e precarietà degli operatori sociali e medaglie mediatiche che ci fanno sorridere se pensiamo alla giornata del 23 novembre, al giorno del sequestro del Villino Ricci e alla retorica delle regole da rispettare…

Per questo abbiamo fortemente criticato, anche nel progetto definitivo che è stato consegnato al Comune, l’ennesimo piano emergenziale a cui questa istruttoria risponde. Viviamo immersi in politiche di emergenza che vediamo ogni giorno cosa producono e che rispondono a precisi obiettivi: mantenere lo status quo anziché rimuovere le cause che hanno prodotto povertà e disuguaglianza sociale.

Abbiamo rivendicato e rivendichiamo “una casa per tutti”, non un posto letto in un dormitorio aperto solo nelle ore notturne. Per queste ragioni abbiamo accettato la sfida che questa istruttoria ci ha posto davanti. Perché pensiamo che la RIMINI DEGNA che abbiamo visto in questi mesi attivarsi dopo i tre sgomberi e i due sequestri delle strutture che abbiamo occupato per rispondere alla problematica abitativa, sarà con noi nel supportarci al meglio per rispondere ai bisogni materiali delle 40 persone che incontreremo e che abiteranno con noi nello spazio dell’ex stamperia, che da ora in poi si chiamerà Casa Accoglienza Andrea Gallo (Don).

A lui, prete di strada, vogliamo dedicare questo spazio, perché se sono la giustizia sociale e quella climatica, le nostre bussole per orientarci nella città devastata dalla crisi economica, è anche l’amore verso gli ultimi e la dignità delle persone povere e senza casa che vogliamo ricercare sempre ad ogni costo anche se questo costerà fatica ed impegno quotidiano.
Lo stesso tempo e impegno quotidiano che dedicavamo al Villino Ricci, sequestrato il 23 novembre, e che continueremo a difendere e a sostenere come spazio liberato e da riqualificare per gli stessi scopi per cui è stato occupato il 23 maggio del 2015.

Corteo Sgombero Via Dario Campana

La Casa Accoglienza Andrea Gallo (Don) non sarà uno spazio neutrale o pacificato, sarà un nuovo spazio di diritti per tutti e tutte, che si pone l’obiettivo del superamento del dormitorio tout court, vera e propria istituzione totale, capace di esercitare un biopotere fortissimo sulle persone che vengono accolte. Persone che sono radicalmente escluse dall’appropriazione del prodotto sociale al punto da non avere accesso a una qualsiasi forma di abitazione se non la strada, i luoghi abbandonati o i dormitori nelle ore notturne.

Gli homeless, le persone senza casa sono oggi migranti e rifugiati che hanno terminato i percorsi di accoglienza o che non ne sono mai stati inclusi, oppure dopo aver perso il lavoro hanno perso anche il permesso di soggiorno e contemporaneamente la casa grazie alla Legge Bossi/Fini; sono i working poors (cresciuti del 50 per cento dal 2008 al 2013) che percepiscono stipendi sotto la soglia di povertà o hanno lavori stagionali nel turismo scarsamente retribuiti e/o retribuiti con i voucher e privi di ammortizzatori sociali grazie al Jobs Act; sono persone sfrattate dopo essere transitate per qualche mese in un Residence ed in questo caso, spesso, si registrano interi nuclei familiari; sono homeless di lungo periodo o persone in situazioni di disagio (alcolisti, psichiatrici e tossicodipendenti); sono persone che nelle graduatorie delle case popolari (Cara Lisi) non accederebbero mai perché non hanno i requisiti sufficienti.
Queste sono le persone che abitavano al Villino Ricci che rispondeva in maniera dignitosa non solo alla necessità di un posto sicuro e riparato dove pernottare, ma anche all’esigenza di avere una cucina, un bagno personale, degli spazi di intimità. Tutte cose che per le persone come noi sono la normalità ma che vengono negate a tante tantissime persone in questo territorio.

La dignità umana per noi non è solo rispondere ad un bisogno materiale come un posto letto durante il periodo invernale, ma a quel bisogno rispondere rispettando al massimo le stesse esigenze che anche noi rivendicheremmo trovandoci in quella situazione.
Per questo dal 24 dicembre inizierà un nuovo percorso, che coinvolgerà gli stessi abitanti del Villino che saranno con noi e insieme a tanti altri nella Casa Accoglienza Andrea Gallo (Don), un percorso di sperimentazione sociale nell’epoca della crisi e dei tagli del welfare, laddove sperimentazione non significa improvvisazione, quanto messa in comune di saperi, pratiche, idee, risorse, che sappiano rapportarsi con i problemi urgenti che siamo chiamati ad affrontare e provino a rispondere ai bisogni materiali che ci troveremo davanti.
Per questo è necessario attivare il contesto sociale e la cittadinanza solidale affinché si possa sperimentare il superamento della temporaneità ed emergenzialità che oggi permeano servizi che si occupano di nuove povertà e disagio/emergenza abitativa e per l’istituzione di un nuovo welfare incentrato sull’autonomia della persona e sui suoi bisogni specifici.

Per continuare ad essere, come diceva Andrea Gallo, trafficanti di sogni!

2° Anno Campagna #UnaCasaPerTutti
7° Anno di Crisi economica

Casa Madiba Network

condividi su: