Casa Gallo: un anno dalla fine della convezione con il Comune di Rimini. Non tutto il pubblico è statale!

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Un anno fa esatto, era il 15 aprile 2016, allo scadere della convenzione per il piano per l’emergenza freddo attivato dal Comune di Rimini per la prima volta dopo un ciclo importante di lotte e occupazione per il diritto all’abitare, l’assemblea diCasa Andrea Gallo Rimini #perlautonomia decise di non uscire e rilasciare l’immobile, perchè non c’era alcuna emergenza freddo che finiva, ma un problema abitativo diffuso da risolvere.
Dopo un anno, l’esperienza di Casa Gallo non solo è continuata, ma si è implementata di servizi, progettualità come lo Sportello Salute, lo spazio d’ascolto, i laboratori del Percorso Partecipato Madi_Marecchia.
Sono più di 80 le persone accolte, 100 quello che hanno fatto il colloquio per entrare.
L’esperienza di Casa Gallo, nata da un’istruttoria pubblica per l’emergenza freddo, vinta da Rumori Sinistri… Associazione di volontariato e dall’ass. No Border, associazioni che hanno gestito il progetto di accoglienza senza alcun contributo pubblico, dato che i 15.000 euro previsti dalla convenzione non sono mai stati erogati, dimostra che non tutto il pubblico è statale e quanto sia attuale la sfida della riappropriazione del welfare senza delegare la soddisfazione dei bisogni allo Stato.
Siamo stati l’unica realtà in Italia a portare il conflitto dentro le istituzioni non rilasciando l’immobile allo scadere dell’emergenza freddo che significava far tornare più di 40 persone in strada.
Dal 15 aprile 2016, la struttura è autogestita dagli stessi abitanti con il contributo degli attivisti e delle attiviste di Casa Madiba Network, uno spazio sociale autonomo, totalmente autofinanziato e senza alcun contributo pubblico, senza il quale tutto ciò non sarebbe stato possibile.
L’esperienza straordinaria di Casa Gallo, con tutte le difficoltà che incontriamo quotidianamente, vista la crescente e costante cancellazione del welfare, dei servizi sociosanitari, la frontiera respingente della residenza, lo stigma e il razzismo verso gli oppressi, dimostra che la solidarietà oggi è più che mai politica e che nuove forme di socialità e istituzioni nate dal basso per rispondere ai nuovi bisogni materiali delle vittime del sistema neoliberista e delle guerre si stanno sviluppando in tutto il nostro paese e in tutta Europa.
E’ da queste esperienze degne che può nascere il cambiamento necessario, un cambiamento che metta prima le persone dei profitti, delle leggi, degli interessi speculativi e finanziari.
O il neoliberismo, o l’umanità. Noi abbiamo scelto di stare dalla parte delle persone, dell’umanità. Lunga vita a Casa Gallo!
#UnaCasaPerTutti #perlautonomia

Per approfondire sull’esperienza di Casa Gallo:
http://bit.ly/2plx8Es

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