Cesena – Rinviato al 5 ottobre lo sfratto di un lavoratore espulso dal magazzino Artoni

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Questa mattina come ADL Cobas Emilia Romagna ci siamo recati presso l’abitazione di Lockman per scongiurare che lui, la moglie e la figlia minore si ritrovassero per strada.

Grazie ad una trattativa – dagli esiti non scontati – con l’ufficiale giudiziario, il proprietario ed il suo legale, il presidio di solidarietà, composto da una ventina di persone, è riuscito ad ottenere il rinvio dello sfratto al prossimo 5 ottobre.

In merito all’iniziativa sindacale di questa mattina ci preme sottolineare due aspetti:

Primo: Il dramma dell’emergenza abitativa è un fenomeno sociale sempre più strutturale e come tale va affrontato attivando delle risposte politiche, concrete, reali, che sappiano fornire soluzioni ad una tale contingenza. Per questi motivi, mentre era in corso la trattativa tra noi, l’ufficiale giudiziario e l’avvocato del proprietario, ci siamo messi in contatto con la segreteria dei Servizi Sociali del Comune di Cesena chiedendo che venga attivato in breve tempo un tavolo di trattativa tra assessore alle politiche abitative e sociali del Comune e i referenti dello Sportello per il diritto all’abitare di ADL Cobas al fine di trovare una soluzione per questo nucleo famigliare e scongiurare l’intervento violento e dannoso delle forze dell’ordine al prossimo accesso, convinti che sia interesse dell’amministrazione comunale risolvere politicamente situazioni che riguardano un numero sempre maggiore di cittadini.

Secondo: Lockman è uno tra i 28 lavoratori espulsi dal magazzino Artoni di Pievesestina dopo la rappresaglia antisindacale agita in accordo fra committente e Cooperativa per aver lottato e richiesto migliori condizioni di lavoro dal punto di vista della sicurezza, della salute nonché del modello di organizzazione della produzione.

Da un lato osserviamo come, nonostante Lockman abbia lavorato continuativamente per sette anni ciò non abbia permesso a lui e alla sua famiglia di pagare un affitto laddove, come evidenziano i dati nazionali, quest’ultimo sottrae il 70% di uno stipendio. Dall’altro, la situazione del magazzino Artoni e gli accordi sindacali firmati lo scorso lunedì per l’attivazione della cassa integrazione in deroga per i prossimi due mesi non faranno altro che proiettare verso un’incertezza abitativa anche i restanti lavoratori, dal momento che i pagamenti dell’indennità della cassa integrazione da parte dell’INPS arriveranno non prima di 10 mesi. La situazione di estrema precarietà lavorativa in cui versano questi lavoratori è pertanto strettamente collegata anche ad aspetti che riguardano la materialità quotidiana delle loro vite (pagamento dell’affitto, delle utenze, delle rette scolastiche dei figli, etc..).

Ricordiamo per chiunque si trovi ad affrontare una situazione di disagio abitativo che lo Sportello per il Diritto all’Abitare promosso da ADL Cobas è aperto tutti i martedì dalle 15.00 alle 19.00 in via Cavalcavia, 90 a Cesena (tel. 347 2641040).

Casa, Reddito, Diritti per tutte e tutti!

ADL Cobas Emilia RomagnaSportello per il Diritto all’Abitare

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