Rimini è antifascista – Commenti delle forze politiche e delle personalità del territorio

condividi su:

Pubblichiamo di seguito alcuni testi e commenti delle forze politiche e di figure di rilievo del mondo della cultura dopo i fatti di sabato 26 marzo in via Dario Campana.
Giusto per ricordare la storia della nostra città! Rimini è antifascista!

“Quando un popolo non ha più il senso vitale del suo passato si spegne: la vitalità creatrice è fatta di una riserva di passato”

Cesare Pavese

29 marzo 2016

SEL – Prov. Rimini

I fatti accaduti sabato 26 marzo scorso a Rimini hanno reso esplicito il clima di violenza che intenzionalmente si vuole creare nella nostra città. Un’enorme provocazione è stata lanciata, non solo agli attivisti di Casa Madiba, ma alla storia antifascista di Rimini, alla città tutta, dove, come se non bastasse, il leader nazionale di Forza Nuova (anch’egli con gravissimi precedenti penali per banda armata), con un messaggio di inaudita violenza, incita i forzanovisti a confluire per trasformare la città in un campo di battaglia.
Una città medaglia d’oro al valore civile non è offesa soltanto da souvenir che ritraggono Mussolini nei negozi sul lungomare. Rimini, la città la cui piazza principale è intitolata ai tre partigiani che lottarono contro il fascismo, è offesa ogni qual volta si consentono pratiche violente e fasciste e si legittimano forze pseudo politiche di chiaro stampo neofascista e neonazista, regalando agibilità politica a chi invece nutre l’odio e la discriminazione ed incoraggia il razzismo e la violenza.
Sarebbe un grave errore di valutazione per l’intera città cestinare quanto accaduto sabato mattina definendolo una rissa tra estremisti. È qualcosa a cui tutta la cittadinanza deve rispondere ribadendo il proprio antifascismo.
È un evento che dovrebbe far riflettere anche l’Amministrazione comunale che, prima di auspicare che la giustizia faccia il suo corso e sanzioni i colpevoli, dovrebbe impedire di concedere spazi di qualsiasi sorta a chi pratica la violenza, usa l’arma della provocazione per poi fingersi vittima e, soprattutto, sfrutta la povertà e il disagio per discriminare gli esseri umani.

On. Paglia (SI): Rimini, Accertare responsabilità ma non equiparare fascisti e antifascisti

Dopo gli episodi di sabato, a Rimini sembra forte la tentazione di chiudere tutto dentro il recinto della violenza, mettendo sullo stesso piano fascisti e antifascisti.
Questo sarebbe un grave errore, a cui io non ho assolutamente intenzione di accodarmi, al di là delle responsabilità individuali rispetto a singoli gesti.
Casa Madiba è un’esperienza di solidarietà e accoglienza, che fa della lotta contro ogni discriminazione e sfruttamento la sua ragion d’essere.
Forza Nuova è un movimento noto alla cronaca giudiziaria per un’infinità di episodi di violenza praticata e agita, per l’offesa continuativa alla Repubblica nata dalla resistenza, per la propaganda razzista e xenofoba.
Rimini vuole abituarsi al fatto che si svolgano davanti ai suoi supermercati presidi che provocano e offendono i lavoratori migranti e i più poveri?
Le forze dell’ordine ritengono normale che si svolgano manifestazioni all’insegna dell’intolleranza e della violenza verbale, se non della minaccia fisica?
Su questo presenterò anche un’interrogazione al ministro degli Interni.
Abituarsi all’odio verso le minoranze è uno degli errori peggiori che un Paese civile possa fare.

Anche per ribadire questi concetti domani parteciperò all’assemblea pubblica #MaiConSalvini per l’Europa che vogliamo!che si terrà a Casa Madiba.

On. Giovanni Paglia – Sinistra Italiana

26 marzo 2016

Possibile Rimini

Esprimiamo piena solidarietà alle persone Casa Madiba Network aggredite verbalmente e fisicamente questa mattina dai fascisti di Forza Nuova.

Una città come Rimini, medaglia d’oro al valor civile, non può tollerare queste azioni razziste e violente provenienti da persone che predicano solo odio verso gli altri.

On. Paglia (Sinistra Italiana)

Sono d’accordo con il sindaco di Rimini: la violenza va rifiutata e respinta sempre e comunque.
Violenza è quella di chi alimenta razzismo e xenofobia, di chi insulta ogni “diversità”, di chi ritiene che cinghie e catene facciano parte della normale attività politica, di chi si richiama a ideologie mortifere come il fascismo.
Perché non si impedisce a questa violenza di manifestare liberamente a Rimini come altrove ma intanto si è sempre pronti a puntare il dito contro gli antifascisti, in nome di una assurda equidistanza?
La giustizia farà il suo corso, ma prima di tutto va ricordato che la giustizia è figlia della Costituzione repubblicana, che non prevede la presenza dei fascisti nelle piazze.

Leonardo Montecchi (Scuola Bleger)

Diffondere la parola d’ordine “prima gli italiani” è una ideologia razzista totalmente contraria alla solidarietà.
È evidente che si è cercato di colpire le pratiche solidali attive a casa Madiba e casa Gallo (don).
Sono azioni come quelle di alba dorata in Grecia, azioni che cercano il consenso di strati popolari emarginati e colpiti dalla crisi.
È la strategia usata dai nazisti in Germania negli anni trenta. Bisogna fare attenzione a non cadere nel trucco di chi vuole presentarsi come vittima.
Sono le stesse persone che hanno tentato di bruciare il laboratorio Paz di via Montevecchio nel 2007. Non sono agnelli. Vigilanza.

Ennio Grassi (saggista)

Accanto ad una Rimini sazia e arrogante, una Rimini “fai da te” come la sua politica, ce n’è un’altra, solidale e positiva che presidia lo spazio della democrazia e con esso i diritti degli ultimi ad avere una vita dignitosa e una speranza. È ciò che stanno facendo Casa Madiba e Casa Gallo la cui presenza non a caso, disturba la coscienza perbenista di chi preferisce non vedere o, pilatescamente, non prendersi le proprie responsabilità. La democrazia non è mai data una volta per tutte e dobbiamo ringraziare i giovani, quei giovani, quelle donne e quegli uomini di Casa Madiba e Casa Gallo, che ogni giorno, con il loro impegno disinteressato, ci ricordano che il diritto alla vita dignitosa è di tutti, e la “speranza” in un mondo migliore non classista né discriminatorio, sono il segno forte di una democrazia autentica.

condividi su: