SABATO 28/05 // H. 10:30 // PREFETTURA Presidio pubblico per l’abitare degno

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Sabato 28 maggio terminerà il Piano Freddo del Comune di Rimini con la fuoriuscita delle ultime persone senzatetto accolte presso la struttura negli scorsi mesi invernali. E così, come ogni anno, terminata la stagione più fredda, si rimettono in strada persone con vulnerabilità, donne sole e maltrattate, annullando spesso anni di interventi sociali, investimenti economici, di tempo ed energie da parte di servizi ed operatori.
Il prossimo mese all’interno della stessa struttura che ha ospitato il Piano Freddo si avvierà una nuova progettualità rivolta alle persone sfrattate. NON CI STIAMO ALLA GUERRA TRA POVERI!
Le problematiche che riguardano l’abitare sono differenti e molteplici: occorrono risposte differenziate e multilivello, insieme a progettualità di medio/lungo periodo e non scelte politiche miopi dettate dalle emergenze e gestite dai soliti enti, che sono stati incapaci – anche dopo due anni di pandemia – di mettere in discussione gli interventi emergenziali e basati solo su risposte ai bisogni di tipo assistenziale e caritatevole.

Le persone che dovranno uscire dal Piano Freddo si aggiungeranno alle già numerose presenti in strada, tantissime delle quali incontrate nei mesi scorsi anche da progetti di mutualismo come il Guardaroba Solidale (763 persone in precarietà abitative incontrate nel 2021) che hanno visto un incremento importante delle PERSONE IN PRECARIETA’ ABITATIVA nel nostro territorio. Tantissime di queste hanno trovato una sistemazione durante la stagione invernale in residence e alberghi che hanno dovuto lasciare a causa dell’aumento dei prezzi della stagione turistica. Per queste, così come per i tanti nuclei famigliari e singoli sotto sfratto non ci sono soluzioni abitative efficaci da parte dell’amministrazione.

Resta inoltre drammatica la situazione che riguarda il mercato immobiliare privato nella nostra città, dove è pressochè divenuto IMPOSSIBILE RIUSCIRE A REPERIRE ALLOGGI CON AFFITTI ANNUALI – anche in presenza di garanzie lavorative – e che ci consegna una fotografia netta: i turisti nelle case, i residenti negli alberghi.

Continua inoltre il silenzio anche da parte della Prefettura rispetto al tema dei RICHIEDENTI ASILO PROVENIENTI DA PAKISTAN E AFGHANISTAN, persone arrivate nel nostro territorio a inizio anno dopo aver attraversato la Balkan Route e rispetto alle quali non sono state fornite a distanza di mesi risposte da parte delle Istituzioni competenti. Abbiamo assistito ad una macchina dell’accoglienza, composta da Istituzioni, Enti del Terzo Settore, cittadinanza, istituzioni religiose che si sono attivate rispondendo con tempi consoni, con efficienza al fine di garantire l’accesso al diritto all’accoglienza a chi è dovuto fuggire dalla guerra scoppiata in Ucraina. Abbiamo visto che questo è possibile e si può fare. Perchè però questa gestione non viene messa in campo e adottata per profughi provenienti da altri territori e contesti di guerra? Non ci stiamo ad un’accoglienza di serie A e una di serie B! Vogliamo un’ACCOGLIENZA DEGNA ed efficace per tutt3!

PER QUESTO CHIEDIAMO:

  • Reperimento di soluzioni abitative per le persone che usciranno dal Piano Freddo per porre fine al circolo vizioso dell’indigenza e allo spreco di risorse
  • Immediata collocazione dei richiedenti asilo provenienti da Pakistan e Afghanistan ancora in strada all’interno dei progetti di accoglienza, come in loro diritto
  • Apertura di un tavolo con Comune e Prefettura sul tema del diritto all’abitare, a partire dalle forti criticità che connotano l’accesso ad un alloggio per tutti

CASA MADIBA NETWORK
ADL COBAS

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