Tracce e spunti da cui partire per un’inchiesta video sull’abitanza

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All’interno di Casa Don Gallo ci sono alcune attività obbligatorie come l’assemblea di gestione settimanale, i turni di pulizia ecc ecc.

Poi ci sono le attività e i progetti che portiamo avanti in maniera trasversale con tutta Casa Madiba Network, progetti ai quali gli abitanti partecipano per attivazione personale e volontaria.

Scopriamo così che molti di loro sono attivi nel Guardaroba Solidale Madiba, nel progetto della Cucina & Pizzeria sociale IL VARCO Rimini, nella Staffetta Solidale, nei progetti promossi dall’Associazione Rumori Sinistri onlus e dall’Associazione No Border, o attraverso le reti esterne con altre realtà del territorio, come Arti in Cantiere Coworking.

Ieri, insieme a Serena e Claudio del Piano strategico e agli abitanti coinvolti in questi percorsi, abbiamo provato ad immaginare uno storyboard per il video e le interviste conclusive del progetto Casper 4 – Abitanza, al quale stiamo partecipando con il percorso Madi_Marecchia insieme alla Regione Emilia Romagna.

Ci immaginiamo che attraverso le interviste, accompagnate da immagini video e fotografiche di repertorio delle attività, potremmo descrivere come abbiamo declinato il concetto di abitanza, di condivisione e appartenenza ai luoghi che attraversiamo, con gruppi informali di migranti o migranti senza tetto inseriti in percorsi di riscatto sociale, nelle attività e percorsi proposti, all’insegna del welfare generativo di comunità e contro discriminazioni e razzismo, attività che abbiamo promosso in questi ultimi anni.

Vorremmo che ci fosse un forte protagonismo degli abitanti della Casa che stanno dimostrando un grande interesse a partecipare alla realizzazione di questo video per raccontare i piccoli passi fatti insieme.

Per noi è stato fondamentale il fatto che gli abitanti siano stati coinvolti dall’inizio del processo attraverso l’assemblea settimanale di gestione della Casa, dove a piccoli piccolissimi passi lavoriamo intorno al nodo della coscientizzazione delle persone senza tetto, così come declinato dalla teoria e pratica pedagogica di Paulo Freire.

Noi abitiamo quell’area urbana dal 2013 (nascita casa Madiba). Il 24 dicembre 2015 nasce Casa Don Gallo nell’ex sede del Quartiere n.4, in mezzo alle case in una zona altamente popolata e confinante con il Parco Marecchia, in un momento storico difficile, dove sovranismi e confini hanno sdoganato pratiche e linguaggi violenti per ricordarci come la storia europea, terribile e costellata di orrori, ancora una volta deve fare i conti con quella zona oscura che gli esseri umani hanno dentro che costantemente cerca di prevalere e distruggerci.

Nessuna raccolta firme o levata di scudi contro il “centro a bassa soglia”per persone senza tetto, come si ostinano a chiamarlo le Istituzioni, si è levato nel quartiere. Perché ?

Le attività e progetti che abbiamo promosso a corollario dei nostri percorsi di rivendicazione intorno al nodo del diritto abitare, sono stati strumenti fondamentali per la nostra “inclusione/integrazione” nel territorio?

Agli abitanti di casa Don Gallo è servito attivarsi in queste reti per sentirsi meno soli? Per contrastare spaesamento e depressione determinati dalla condizione di non vita a cui sono costretti?

I vicini e le altre realtà del territorio con cui siamo entrati in contatto come hanno vissuto la nostra presenza e poi la crescita dei nostri progetti? Quale impatto hanno avuto, se lo hanno avuto, queste attività nel quartiere e nella vita personale delle persone coinvolte?

Questi potrebbero essere alcuni interrogativi e spunti da cui partire, non solo per fare questo video, ma per immaginare la città che vogliamo abitare partendo dalle espererienze concrete che si sono date in questa specifico territorio e area urbanistica.

UNA CASA PER TUTT*

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