Il PM convalida il sequestro della #CucinaSociale di Casa Gallo ma il progetto prosegue!

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Nella giornata del 30 Marzo 2017 due agenti del Comando Forestale Carabinieri hanno posto sotto sequestro la #CucinaSociale di Casa Gallo e denunciato un’attivista per invasione di edifici e abuso edilizio.

In questi giorni alla stessa attivista è stato notificato il decreto di convalida del sequestro firmato dal P.M. Elisa Milocco. Tra le motivazioni della convalida leggiamo che “si deve accertare la provenienza delittuosa di quanto in sequestro” e “si deve procedere a consulenza tecnica sul corpo di reato e sulle cose ad esso pertinenti per valutare la sussistenza delle condotte delittuose”.

Una piccola struttura di proprietà comunale (già esistente), con una superficie di 5mq, al cui interno per anni sono avvenuti episodi di spaccio, ricettazione e prostituzione nonché rifugio di fortuna per la troppa umanità abbandonata ed ignorata da qualsiasi intervento istituzionale che staziona tra il vicino Parco Marecchia e l’adiacente piazzale ex-Hera, in seguito ad interventi di riqualificazione per darle un nuovo valore sociale torna improvvisamente visibile agli occhi dei ligi tutori della legge, a tal punto da divenire l’illegalità da combattere e contro cui scagliarsi con assoluta priorità.

Ma davvero in una città eretta a colpi di cementificazione selvaggia, abusi edili e grave sfruttamento lavorativo nelle strutture alberghiere la prima illegalità da combattere è quella di un manufatto preesistente che viene riqualificato con impegno da persone rimaste senza casa a partire dalle loro competenze e capacità per rivendicare e riappropriarsi di un diritto, per la maggior parte di tutte e tutti noi scontato, come quello di prepararsi da mangiare?

Perchè poco è importato fino ad ora ai PM e alla Forestale dei tetti in amianto che ricoprono i capannoni industriali di proprietà di Forlani costruiti a pochi passi dall’area giochi per bambini nel Parco Marecchia. Poco importa della sporcizia e dei 6mila mq di cemento e capannoni abbandonati dal 2008 dopo svariati tentativi falliti di speculazioni edilizie che sorgono nell’area ex-Hera, un tempo ingresso pedonale e ciclabile al polmone verde della città e da ormai un decennio lasciati all’abbandono e al degrado. Ancora meno importa dell’umanità abbandonata, espulsa ai margini della cittadinanza e resa invisibile che sopravvive nell’assenza delle minime condizioni igieniche.

Ecco allora che la solidarietà, la promozione dell’autonomia anche tra gli ultimi e i poveri affinché a prevalere non sia l’assistenzialismo o la carità ma bensì l’attivazione e la determinazione a voler cambiare i rapporti di forza sociali attualmente in essere, divengono reato.

Non solo a Rimini ma a livello nazionale ed europeo è in atto una grande operazione di intimidazione e criminalizzazione: l’ordinanza approvata dal Sindaco Pd di Ventimiglia contro chi distribuisce cibo e bevande ai migranti, i processi e le condanne per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina comminate ad attivisti/e francesi o che vivono al confine tra Italia e Svizzera che hanno fornito aiuto e sostegno ai migranti in transito, l’approvazione recente del nuovo decreto legge Minniti-Orlando che dal un lato ridefinisce il diritto d’asilo europeo e dall’altro limita il diritto alla città, introducendo il Daspo urbano e punendo la marginalità sociale e povertà sono esempi parziali di quanto è in atto.

Diviene reato il voler migliorare le proprie condizioni di vita, l’ambire ad altro così come il riappropriarsi di una quotidianità scontata ai più ma proibita a chi non ha una casa, come quella di cucinarsi da mangiare, un’azione che va ben oltre il semplice sfamarsi ma che rimanda invece alla dignità e all’autodeterminazione delle persone. Da Como all’isola di Lesbo, da Udine a Calais passando per Ventimiglia, i Paesi scandinavi e la Valle del Roya in Francia, e da qualche settimana anche a Rimini, si sta delineando una “mappa dei delitti di solidarietà”.

Dietro il progetto della #CucinaSociale di Casa Gallo e il suo sequestro c’è tutto questo. E proprio per questo non saranno i sigilli e le denunce a farci mollare la presa. Perché in ballo non ci sono quattro muri, un fornello e un lavandino ma la difesa dell’umanità (e di meccanismi di solidarietà liberatrice e di cooperazione dal basso tra i cittadini e le cittadine), della libertà personale e della possibilità di continuare a dotarci di strumenti che piano piano liberino le persone da una condizione di schiavitù.

La solidarietà è politica e non può essere fermata!
Dissequestro subito! #UnaCasaPerTutti #perlautonomia #PrimaLePersone


Casa Andrea Gallo #perlautonomia – Casa Madiba Network

N.B: Ricordiamo che prosegue la Raccolta Solidale #PrimaLePersone. I materiali (prodotti per la prima colazione, prodotti per l’igiene personale e della casa e generi alimentari a lunga conservazione) possono essere consegnati direttamente alla Casa preferibilmente alla MATTINA (ore 9.00/11.00) e il pomeriggio dalle ore 14.00 alle 17.00.

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