Vieni oltre fratino! Firma anche tu per la biodiversità

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VIENI OLTRE FRATINO:QUALE CULTURA SENZA TUTELA DELLA BIODIVERSITA’?

Raccolta firme tutti i giorni dal lun al sab dalle ore 17 alle 19 presso Arti in cantiere via Cairoli e Mercoledì 6 Settembre a Casa Madiba durante la mostra mercato i custodi del cibo, dalle ore 17 in poi.

Alla vigilia della candidatura di Rimini a Capitale Italiana della Cultura 2026 riteniamo urgente porre come prioritario un tema troppo spesso lasciato ai margini, se non totalmente ignorato, dall’agenda politica della nostra Amministrazione: la tutela della biodiversità e degli spazi cittadini che la ospitano.
Ci riferiamo alla conservazione della natura selvatica laddove presente e in particolare alla difesa di quelle specie animali sinantropiche e altamente benefiche per l’essere umano, come rondoni e fratini. Entrambi questi uccelli, la cui presenza è indice di un ambiente salubre, nidificano infatti in contesti fortemente antropizzati: negli edifici i rondoni, nella spiaggia i fratini. Sembra si fidino di noi.
Ed è doloroso constatare che quella fiducia accordataci è mal riposta. L’occasione di questa lettera è infatti la morte dell’unico pullo di fratino rimasto nella spiaggia davanti all’Ex Colonia Bolognese a causa di uno dei grandi eventi della Rimini Beach Arena. Colonia ove anni addietro si era formata una duna naturale ricca di biodiversità, duna purtroppo distrutta dai grandi eventi estivi nonostante gli appelli di alcune cittadine e cittadini all’Amministrazione.
A nulla è valso il grande impegno dei volontari del gruppo Salviamo il Fratino a Rimini e Riccione, che da anni svolgono un’azione di monitoraggio di quel piccolo e meraviglioso uccellino della sabbia per proteggerlo da ruspe, camion, cani lasciati liberi, ma soprattutto da tutto quello che comporta la presenza di un grande palcoscenico che accoglie centinaia di migliaia di persone in eventi notturni ad impatto violento sulla vita del mare.
La mattina dopo il concertone del 21 Luglio la spiaggia sembrava un cantiere e del fratino erano rimaste solo le piccole impronte. Ignorare la tutela della biodiversità, di cui- in questo caso- il fratino è simbolo, è il riflesso della miopia culturale che caratterizza e ha caratterizzato alcuni aspetti delle scelte politiche degli ultimi anni.
Quella con il fratino è una relazione mancata, un’occasione persa: una grande sconfitta, che si protrae da anni, ma che in questa stagione ha raggiunto il culmine. Nessun pullo di fratino è infatti riuscito ad involarsi. E perdendo i fratini, perdiamo parti di noi. Perdiamo l’esperienza della bellezza, della cura, perdiamo l’occasione di una visione della città come ecosistema complesso di cui non siamo i padroni assoluti. Perdiamo quindi la possibilità di custodire il pianeta, anziché continuare a sfruttarlo.
Ricordiamo inoltre il progetto di legge Nature Restoration Law, creata al fine di ripristinare entro il 2030 almeno il 20 per cento delle superfici terrestri e marine dell’Unione, il 15 per cento dei fiumi nella loro lunghezza e la realizzazione, sempre entro la stessa data, di elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10 per cento della superficie agricola utilizzata.
Tale progetto è molto avanti nella sua approvazione da parte dell’Unione Europea: il Direttore Generale della Lipu, Danilo Selvaggi, ne ha parlato a Rimini in occasione dell’ultimo evento del Festival ALTISSIME VOCI presso il Lapidario del Museo della Città lo scorso 18 Luglio.
Il tema della tutela della biodiversità non solo ci rende grati verso il pianeta che ci ospita, è in grado di portare in primo piano le nostre responsabilità nei confronti di coloro che verranno dopo di noi. In gioco è una precisa idea, di città e di essere umano. La nostra Amministrazione finora ha scelto di ignorare e calpestare il fratino, concedendo quella porzione di spiaggia ai grandi eventi della Rimini Beach Arena: è arrivato il momento di cambiare rotta.
Il momento di uno sguardo più ampio, più sensibile, che ci renda capaci di vivere le sfide del tempo presente, la crisi ecologica e il cambiamento climatico. Gli interessi economici non possono più calpestare il diritto della terra e delle generazioni future, la cui vita dipende profondamente dallo stato di conservazione della natura.
Dobbiamo cominciare dal piccolo, da quanto accade nella nostra città, troppo spesso unicamente preoccupata di mostrare il proprio volto turistico, senza prestare ascolto a tutta una parte della cittadinanza che chiede scelte ambientali che siano al passo con i tempi.


E’ arrivato il momento di gridare a gran voce: VIENI OLTRE FRATINO!

Chiediamo al nostro Sindaco, alla giunta e al consiglio comunale di accogliere le nostre richieste, condivise da una grande numero di cittadini ed associazioni del territorio. Non si tratta di temi marginali- lo ripetiamo- ma di questioni di profonda attualità, che ci rendono cittadini del mondo e del futuro, in un piante sofferente:

– Chiediamo in primis e con urgenza la fine della concessione di quella porzione di spiaggia alla Rimini Beach Arena e misure tali da riconoscere la spiaggia libera davanti alla ex colonia bolognese come oasi protetta, valorizzandone la vegetazione spontanea e la possibilità di richiamare un turismo consapevole e attento alla natura, mantenendo le caratteristiche di spiaggia LIBERA.
– Chiediamo la correzione delle buche pontaie che nei monumenti impediscono l’accesso alle piccole specie benefiche come rondoni, chirotteri, gechi, a partire dal Castel Sismondo, per il quale Monumenti Vivi Rimini aveva già presentato una proposta di progetto in Comune.
– Chiediamo che la tutela dei nidi negli edifici sia inserita nel RUE e che valga tutto l’anno, e laddove sia impossibile conservare i nidi li si rimpiazzi obbligatoriamente con cassette nido artificiali.
– Chiediamo che venga posto all’ordine degli architetti il problema dei nidi degli uccelli migratori e di tutte quelle specie animali che nidificano negli edifici, alla luce di una totale assenza di questo tema nella bioarchitettura, promuovendo nei nuovi edifici caratterizzati da superfici perfettamente lisce e senza cavità, sia pubblici che privati, cassette nido artificiali.
– Chiediamo che gli edifici abbandonati, nel momento in cui vengono demoliti o totalmente ristrutturati, vengano sottoposti ad analisi circa la presenza di specie animali nidificanti, al fine di poterle tutelare tramite precise scelte urbanistiche o l’adozione di cassette nido artificiali.

Duna spontanea tra Rimini e Riccione

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