Villa Florentina ed Eva: Mazzarò, la roba e NOI!

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A Villa Florentina ed Eva, domenica 17 maggio, si è svolto unpranzo sociale aperto al quartiere con più di cinquanta persone che hanno partecipato a questo momento di socialità e di vita comune.

Vogliamo rispondere – dopo una partecipata assemblea – alla pagina a pagamento sul Resto del Carlino di domenica 17 maggio che riporta le esternazioni del Signor Sivieri.

Questa non è la sua casa, lei non viveva qui fra escrementi e siringhe, topi e insetti, fra il degrado prodotto dall’abbandono (oramai decennale) di questa struttura. Questa è la sua proprietà si, e noi siamo qui avendo agito un piano di illegalità per reclamare un diritto, quello alla casa, negato a migliaia di persone in questo territorio (1.800 persone in lista per gli alloggi popolari, 1 sfratto ogni 154 abitanti, centinaia di homeless, 6 homeless morti da inizio anno, 15.000 appartamenti sfitti) ma soprattutto per rivendicarne il riutilizzo – come prevede l’art. 42 della nostra Costituzione – della proprietà privata quando essa è in stato di abbandono allo scopo di assicurarne la sua piena funzione sociale di fronte alla drammatica emergenza abitativa prodotta anche da luoghi come questi, volutamente lasciati vuoti.

Lei appartiene a quell’1% di persone che si è arricchito con la crisi economica e sviluppato le sue ricchezze acquistando tante proprietà come dimostra il vostro sito internet (http://www.immobiliare.it/agenzie_immobiliari/PLUM_Rimini.html). E’ una persona conosciuta a Viserba, tanti sanno delle sue ricchezze ma ci sembra che pochi le abbiano dato solidarietà.

Molti invece l’hanno data a noi, aprendo una discussione ed entrando nel merito delle nostre ragioni e delle nostre proposte, ponendosi degli interrogativi su quello che sta accadendo fra le macerie di questa crisi economica e su quali possibili soluzioni potrebbero trovarsi. Sarebbe giusto nonché un dovere – in questo preciso momento storico – che chi ha tanto come lei lo mettesse a disposizione della collettività ottenendo benefici dal punto di vista fiscale e della riduzione della tassazione sugli immobili grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale che si potrebbe fare da garante in queste situazioni.

Quello che abbiamo imparato però, da lei e da suo fratello, è il disprezzo verso i più deboli, l’aggressione violenta ai danni delle cose contenute all’interno della sua proprietà e delle persone (compresi i minori) che qui hanno trovato un tetto dignitoso e tanta solidarietà dal quartiere che può smentire ogni suo parola circa il vostro interesse a questo edificio e al giardino antistante. Non c’ènessun progetto o variante urbanistica approvata sull’area, il vostro ennesimo tentativo di cementificare un ulteriore pezzo di città per costruire case che nessuno può permettersi di comprare od affittare, oppure negozi e centri commerciali che rimarrebbero rigorosamente sfitti o vetrine in cui specchiarsi per i poveri della città, può essere fermato.

Questa si chiama speculazione edilizia, quella che ha prodotto il fenomeno della RIMINIZZAZIONE, ovvero: cementificazione selvaggia, consumo del suolo, aumento stellare degli affitti e tante altre cose di cui anche lei è responsabile e di cui deve rendere conto – insieme a tutti i palazzinari e agli amministratori passati e presenti – a tutta la collettività. Qui in questo quartiere – peraltro – si era costitutito anche un comitato “Riqualificare non costruire”, comitato e cittadini ai quali chiediamo supporto e cooperazione per un obiettivo comune.

La povertà, infatti, non è una colpa, non si è poveri perché vagabondi o sbandati, come dice lei Signor Sivieri, ma a causa di precise scelte politiche ed economico/finanziarie – quelle neoliberiste – che antepongono soldi, accumulo di ricchezze, speculazione alla vita umana. Questo è il momento di scegliere se stare dalla parte delle banche, dei palazzinari, degli speculatori, dell’austerità o dell’umanità.

Qui non stiamo rubando niente a nessuno! Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta ed ha il nome e gli occhi dei bambini di Villa Florentina ed Eva: Gena, Mohamed, Walo, Ibraim, Marouan, Fadoua. E’ per loro e il loro futuro che siamo qui, consapevoli che la nostra illegalità – quella del soggetto debole – è sicuramente meno grave della sua.

Casa Diritti Dignità!

Dalla Novella “La Roba” di Giovanni Verga: “E stava delle ore seduto sul corbello, col mento nelle mani, aguardare le sue vigne che gli verdeggiavano sotto gli occhi, e i campi che ondeggiavano di spighe come unmare, e gli oliveti che velavano la montagna come una nebbia, e se un ragazzo seminudo glipassava dinanzi, curvo sotto il peso come un asino stanco, gli lanciava il suo bastone fra legambe, per invidia, e borbottava: – Guardate chi ha i giorni lunghi! Costui che non ha niente!-Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all’anima, uscìnel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sueanitre e i suoi tacchini, e strillava: – Roba mia, vientene con me!”.

Basta Speculazione e speculatori! Riutiizziamo il patrimonio sfitto!

Un abbraccio a tutti e a tutte da Villa Florentina ed Eva in via Dario Campana 44

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